Notizie storiche Tita Secchi

Tita Secchi

Tita Secchi

 

Tita Secchi, una passione per le rocce da scalare, decide di salire sui monti fra i partigiani:
” Mi sembrava che le montagne mi chiamassero…” dirà poi.
Scrive in una lettera ad un amico:
“Credimi, sono antimilitarista, ma mi sento disposto a fare dieci anni di dura vita militare pur di vedere sconfitti i tedeschi e tutte le altre serpi…”

E’ fra gli organizzatori del gruppo partigiano sorto a Bagolino e appartenente alla brigata FF.VV. “Giacomo Perlasca”.
Partecipa ad alcune azioni, tra le quali quella alla Rocca d’Anfo, fino a quando si trasferisce col gruppo denominato S2 alla valle della Berga al Paio Alto.
Il 26 agosto 1944 i nazifascisti prendono di mira con un rastrellamento la baita di Paio, sotto la Corna Blacca, dove Tito sta sistemandosi con i suoi compagni.
Catturato e trascinato per la Valle Sabbia e la Val Trompia, è quindi condannato a morte e quando gli fanno sapere che la sua vita potrebbe essere riscattata, versando ad un maresciallo tedesco due milioni in oro e preziosi, risponde secco: “O tutti o nessuno”

“Quando Secchi venne arrestato – scrive mons. Luigi Fossati – si cercò in tutti i modi di liberarlo. Bruno Boni era riuscito a corrompere un maresciallo tedesco che l’avrebbe liberato dietro compenso di due milioni in ottima valuta e preziosi”. Boni, che nel frattempo era piantonato in casa, prima del suo arresto mandò a chiamare il padre, prof. Rizzardo Secchi, il quale rispose: “Farei un sacrificio ancora maggiore purché non esca solo mio figlio, ma anche tutti i suoi compagni di cattura, perché il mio Tita non me la perdonerebbe più se uscisse solo”. Il maresciallo tedesco vide che si sarebbe compromesso troppo e così furono fucilati tutti, improvvisamente.

Il 16 settembre 1944, alle 6,30 del mattino, al maneggio del 30° artiglieria della caserma, Tita Secchi è in fila con cinque compagni davanti al plotone d’esecuzione.
Un autocarro, il motore acceso per soffocare il rumore dei mitra, è pronto a caricare alla svelta i sei giovani morti e gettarli in una fossa comune al Vantiniano.
Tita Secchi è insignito della medaglia di bronzo al valore militare.

( note a cura di Fabio Secondi)